verdi del trentino
  scuola di formazione politica e culturale ALEXANDER LANGER
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anno accademico 2017 / 2018
II sessione: gennaio - maggio 2018

 
Da parte di molti
è avvertita
la mancanza
di occasioni
di formazione
politico-culturale
rispetto ai
principali problemi
del nostro tempo.
I partiti e
i movimenti politici
sono
inevitabilmente
attratti dagli
impegni quotidiani
e spesso dalle
scadenze
elettorali.
Anche per chi
voglia interessarsi
più a fondo
alle vicende
politiche e
istituzionali,
alle questioni
ecologiche,
economiche
e sociali,
alle tematiche
internazionali,
giuridiche ed etiche,
è sempre
più difficile trovare
momenti di
conoscenza e
approfondimento.
Riuscire a
scavare
profondamente
nella complessità
dei problemi,
tentare di
superare i confini
ideologici,
guardare alle
dinamiche e
agli scenari
del futuro
tenendo conto
anche della
storia e della
memoria del
passato,
mettere a
confronto
competenze
scientifiche e
culturali diverse:
questi sono
gli obiettivi
della Scuola di
formazione
politica e culturale
“Alexander Langer”.
Militante politico
e docente,
consigliere regionale
e provinciale,
euro-parlamentare,
eco-pacifista e
autentico umanista,
Alexander Langer
è stato un vero
testimone e profeta
del nostro tempo
ed ha lasciato
una straordinaria
eredità intellettuale,
culturale e politica.
Alla sua figura
è intitolata questa
iniziativa di
formazione politica
e culturale, con
incontri mensili a
carattere seminariale,
aperti a tutte le
persone interessate.
La Scuola Langer
è attiva dal 2006.
Ogni incontro
viene introdotto da
un’ampia relazione
da parte di uno
specialista della
materia, a cui
segue uno spazio
di approfondimento
e discussione con
tutti i partecipanti.

 4. sabato 26 maggio 2018 

AUTONOMIE E REGIONALISMO NELLA STORIA D’ITALIA

Dall’ accentramento amministrativo
al regionalismo differenziato: lo Statuto
della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol

Un interrogativo ha animato il dibattito storiografico sull’ordinamento amministrativo dello Stato unitario italiano: come mai un ceto politico di ispirazione liberale e democratica, artefice dell’unificazione nazionale e convinto sostenitore delle libertà locali, ha adottato un modello amministrativo di stampo francese, ispirato ai moduli dell’accentramento politico-amministrativo? A partire da questo dilemma, si individuano alcuni nodi strutturali dell’assetto amministrativo locale, come si è affermato storicamente nella costruzione dello Stato unitario – dall’accentramento monarchico al decentramento repubblicano – con attenzione al regionalismo differenziato ed in particolare allo Statuto di Autonomia della Regione Trentino-Alto Adige/Südtirol. Il tema delle autonomie locali, in particolare del regionalismo, può consentire di comprendere meglio la complessa storia dell’Italia che ancora oggi, a distanza di un secolo e mezzo dall’Unità, mostra di non aver costruito un rapporto virtuoso di relazioni tra centro e periferia del sistema politico.


relatore prof. Luigi BLANCO

Docente di Storia delle istituzioni politiche nel Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale di Trento, presidente del Comitato di indirizzo della Fondazione Museo storico del Trentino. La sua ricerca si sviluppa attorno a due nuclei principali: la formazione dello “Stato moderno” nell’Occidente europeo, dalle origini medievali alla crisi dell’età contemporanea, e il ruolo dei corpi tecnici nella monarchia amministrativa francese. Tra i suoi interessi anche la storia del territorio, con attenzione anche al tema dei confini, e l’articolazione dei poteri locali: regionalismo differenziato e Statuti speciali di Autonomia nell’esperienza repubblicana. Attualmente si occupa del nesso territorio-amministrazione alla nascita dello Stato unitario italiano e del ruolo di geografia e statistica nella definizione delle circoscrizioni amministrative. Autore di molti libri su questi temi tra cui: Note sulla più recente storiografia in tema di «Stato moderno» (1994); Le radici dell’Autonomia. Conoscenza del territorio e intervento pubblico in Trentino (2005); Lo Stato «moderno» nell’esperienza storica occidentale (2011); Territorio e amministrazione: appunti di lavoro sul tema delle circoscrizioni amministrative nell’Italia unita (2014); L’elaborazione del primo Statuto di Autonomia della Regione Trentino-Alto Adige e le carte dell’Ufficio per le zone di confine (2015).


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prof. Luigi Blanco
il relatore
LUIGI BLANCO

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TESTO INTEGRALE
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 3. sabato 21 aprile 2018 

LA CRISI DEL SISTEMA POLITICO ITALIANO E TRENTINO

Il rifacimento della democrazia:
dalla divisione destra/sinistra
alla divisione pro-sistema/anti-sistema

Il voto del 4 marzo ha messo sotto tensione il mondo della politica. Numerosi analisti lo hanno definito un terremoto elettorale, un voto che sancisce la crisi del sistema politico italiano e trentino. Quanto è fondata questa diagnosi? Stiamo assistendo ad un rifacimento della politica, delle sue forme, dei suoi istituti e dei suoi strumenti. I fenomeni politici a cui assistiamo ci obbligano a ripercorrere la recente storia politica italiana, a riprendere in mano le categorie politiche con le quali li leggiamo, a riflettere sul loro significato e a verificare quanto esse siano in profonda tensione con la cultura politica e con le pratiche politiche dei nostri giorni. Cosa possiamo dire oggi a proposito della “crisi” politica? E cosa della “transizione” o dell’ “anomalia”, classiche nozioni utilizzate come descrittori della politica italiana? Sono categorie che aiutano ancora a comprendere problemi quali l’impoverimento delle forme associative e della rappresentanza della volontà popolare? lo scolorirsi delle identità e delle linee di divisione politica centrate sull’asse destra/sinistra e l’emergere di una contrapposizione tra politica pro- sistema e politica anti-sistema? Ciò a cui assistiamo ormai da un trentennio è un malessere democratico crescente. Ancora “democratico”. Ma pur sempre “malessere” e pur sempre crescente. Una democrazia di qualità è la posta in gioco.


relatore prof. Gaspare NEVOLA

Professore ordinario di Scienza politica e responsabile dell’Unità di ricerca VADem (Valori, Appartenenza e Democrazia) al Dipartimento di Sociologia e ricerca sociale dell’Università di Trento. Editorialista del Trentino e dell’Alto Adige. Dopo essersi occupato di conflitto politico e di guerra, da anni i suoi studi ruotano intorno ai temi di teoria politica, democrazia, cultura politica e forme di integrazione e disintegrazione dei “territori politici”. Autore di molti libri e saggi su questi temi e anche sulle Autonomie speciali, tra cui: Democrazia Costituzione Identità. Prospettive e limiti dell’integrazione europea (2007); Il malessere della democrazia contemporanea e la sfida dell’incantesimo democratico (2007); Un caso normale di democrazia insoddisfatta? A proposito della cultura politica degli italiani (2008); Periferie storico-identitarie e Costituzione: le regioni a statuto speciale (2015).

 


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 2. sabato 24 febbraio 2018 

ECOLOGISMO E FEMMINISMO

Al di lÅ del patriarcato e dell’antropocentrismo,
una rivoluzione culturale necessaria

Ecologismo e femminismo sono stretti in un abbraccio che genera pensiero critico, ma anche la possibilità di partecipare al cambiamento. È con i piccoli gesti quotidiani che si dà forza o si indebolisce la nostra vita e lo stesso Pianeta. Nella connessione tra femminismo ed ecologismo c'è una forte coincidenza tra pensiero e pratica, tra essere e fare, tra ideale a concretezza. Liberazione dalle catene degli stereotipi, dal sessismo e dalla misoginia è anche liberazione dalle catene dello sfruttamento della natura senza limiti. Curare l'essenza della propria vita, femminilità e identità di genere, prendersi cura degli altri, curare l'ambiente che è la casa di tutti, vuol dire seminare bellezza e non soccombere alla prevaricazione che distrugge. Per il movimento delle donne, “il personale è politico” significa che si parte dalle nostre scelte di vita come donne, dignità, diritti, studio, cultura, lavoro, impegno sociale e difesa del Creato: per fare pace con la Terra- Natura, per realizzarci come persone, per fare la differenza ed esercitare un protagonismo collettivo che migliora l'intera società.


relatrice LUCIA COPPOLA

Coautrice del libro «L’ecofemminismo in Italia. Le radici di una rivoluzione necessaria», a cura di Franca Marcomin e Laura Cima (Il Poligrafo, Padova 2017). Ha insegnato per 38 anni nella scuola elementare, in particolare nel tempo pieno, dove ha condotto attività legate all'inserimento di bambini disabili e di bambini stranieri. Impegnata in politica sin dalle scuole superiori, è stata attiva nel sindacato e in associazioni politiche, culturali e sociali, su: diritti, ecologia, femminismo, scuola, migranti. Per 4 volte consigliere comunale, è attualmente presidente del Consiglio comunale di Trento, dopo aver ricoperto per 5 anni la carica di consigliere delegata alle energie rinnovabili. Ha fatto parte dell'Esecutivo nazionale dei Verdi ed è attualmente co-portavoce dei Verdi trentini. Ha presieduto per 14 anni il Consiglio Scolastico provinciale e per 5 anni è stata vice-presidente del Forum trentino per la pace, confermando un impegno istituzionale che è sempre andato di pari passo con quello civile, nei movimenti e tra le persone. Ha vinto numerosi premi letterari e pubblicato tre romanzi e due libri per bambini.

 


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Trento, 24 febbraio 2018
ECOLOGISMO E
FEMMINISMO

relazione di
Lucia Coppola

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 1. sabato 20 gennaio 2018 

LA CONVERSIONE ECOLOGICA DELL’ECONOMIA

Dall’economia della diossina
all’economia della vita

Nel suo libro Good morning diossina. Taranto, un caso italiano ed europeo, pubblicato nel 2014 dalla “Green European Foundation” (GEF), Angelo Bonelli ricostruisce in tutti i suoi aspetti il caso dell’ILVA di Taranto, la più drammatica questione di politica industriale a livello europeo. Affrontando i problemi fondamentali della conversione ecologica dell’economia, sulla scia del pensiero di Alexander Langer, Bonelli evidenzia le contraddizioni che emergono nel confronto tra difesa della salute, dei lavoratori e di tutti i cittadini, e le devastanti conseguenze della produzione industriale dell’acciaio. E analizza i casi esemplari di “conversione ecologica dell’economia” che si sono verificati in città come Bilbao in Spagna, nel bacino della Ruhr in Germania e nella città di Pittsburgh negli USA: città e territori che hanno superato la crisi investendo sul futuro ecologicamente e socialmente sostenibile.


relatore ANGELO BONELLI

Il suo impegno politico ed ecologista inizia nelle associazioni ambientaliste ad Ostia in difesa delle aree verdi in pericolo di speculazione edilizia. Nel 1990 diventa Consigliere dei Verdi a Ostia, XIII circoscrizione di Roma. Nel 1993 sostituisce Marco Pannella come Presidente della circoscrizione. Consigliere regionale del Lazio, presidente della Commissione per la lotta alla criminalità e Assessore all'Ambiente e alla cooperazione tra i popoli della Regione. Eletto alla Camera nel 2006, diventa presidente del Gruppo parlamentare verde a sostegno del Governo Prodi. Nel 2009 è eletto presidente nazionale dei Verdi, con la linea favorevole al mantenimento di una federazione ecologista autonoma in alternativa alla confluenza dei Verdi in SeL. Per le elezioni amministrative del 2012, dopo l'appello lanciatogli dal cartello di comitati ambientalisti che fanno capo a "Taranto Respira", accetta la candidatura a sindaco del capoluogo jonico, già dichiarato nel 1991 dal Ministero dell'Ambiente "area a elevato rischio ambientale”. Sostenuto da un coalizione di Ecologisti e reti civiche, liste civiche Rinascere, Aria Pulita, Mamme per Taranto e Rinnoviamo Insieme, ottiene 12.277 voti pari al 12%. Alle europee del 2014 è candidato con “Green Italia – Verdi europei” nel Centro e nel Sud, con oltre 6500 preferenze. Ha scritto il libro “Good Morning Diossina” sulla conversione ecologica di Taranto.

 


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Trento,
21 gennaio 2018
I Verdi:
«Conversione ecologica
Strumento
per risolvere
i conflitti»

Bonelli a Trento. «Edilizia e auto:
serve una politica sostenibile»

dal Corriere
del Trentino
di domenica
21 gennaio 2018
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anno accademico 2017 / 2018
I sessione: settembre - novembre 2017

 

 2. sabato 25 novembre 2017 

“QUELLI DELLE CAUSE VINTE”
MANUALE DI DIFESA DEI BENI COMUNI

Una alternativa alla
rassegnazione e all’omertÀ

Talvolta Davide ce la fa a tagliare le unghie al Golia di turno, inquinatore, cementificatore o speculatore che sia. Tra centinaia di conflitti ambientali che attraversano la nostra penisola, questo libro, edito dall’Ecoistituto del Veneto, ne presenta un’ottantina, per dimostrare che non è vero che “E’ inutile opporsi, tanto Lor Signori fanno sempre quello che vogliono”. Lottando con intelligenza, conoscenza e determinazione, si possono bloccare scempi ambientali, che sembravano avere tutte le autorizzazioni in tasca (come l’inceneritore a Trento). Ma si possono anche realizzare bellissimi sogni: piazze e centri storici riconquistati ai pedoni, percorsi ciclabili dentro e fuori le città, aree verdi ed orti urbani, bio-architetture e fito-depurazioni.

relatore MICHELE BOATO

Laureato in Economia a Ca’ Foscari, ha insegnato a Brindisi e Mestre. Negli anni '80 fonda gli Amici della Bicicletta, con cui fa pedonalizzare Piazza Ferretto a Mestre. Con 5 barchette Verdi blocca la nave che scarica ogni giorno in Adriatico 3.000 tonnellate di fanghi al fosforo: scarico vietato dall’’88. Deputato dei Verdi nel 1987-88, promuove la prima “tassa ecologica”, 100 lire su ogni sacchetto di plastica e la legge che riduce all’1% il fosforo nei detersivi. Nel 1988 è tra i fondatori, di Federconsumatori, che presiede nel 1996-97; poi si impegna nella Fondazione Istituto Consumatori ed Utenti (ICU). Assessore regionale all'Ambiente nel ‘92-94, avvia le raccolte differenziate “porta a porta” nel Veneto, ora al 70% e fa approvare la legge che riduce di 500 volte il limite di campo elettromagnetico da elettrodotti: 0,2 microTesla, il più basso al mondo. Si batte, con successo, contro il progetto ENI di perforare l'Adriatico per estrarre metano di fronte a Venezia. Dirige l'Ecoistituto del Veneto, con le riviste Gaia e Tera e Aqua.

 


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 1. sabato 30 settembre 2017 

BIOETICA E BIODIRITTO: PRINCIPI E PROBLEMI

Il “fine vita” tra indisponibilitÀ
e autodeterminazione

La bioetica nasce, in termini propri, negli Stati Uniti degli anni '70 del secolo scorso. Non è un caso: quella società sta assistendo a innovazioni scientifico-tecnologiche e progressi culturali e giuridici di grande rilievo. La bioetica, da una prima accezione ampia che comprende anche il profilo ambientale, si specializza poi nell’ambito clinico e in relazione al rapporto medico-paziente.
In questo passaggio, si collega più strettamente di quanto si pensi al biodiritto, di cui condivide alcune istanze e linee di sviluppo. L’autodeterminazione individuale, soprattutto nel fine-vita, è territorio tipico del collegamento fra bioetica e biodiritto; territorio che però fatica ancora a vedere un dispiegarsi completo e coerente dei principi tanto bioetici quanto giuridico-costituzionali.

relatore Carlo CASONATO

Carlo Casonato è professore ordinario di diritto costituzionale comparato, presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Trento, dove è responsabile scientifico del progetto “BioDiritto”. È componente del Comitato Nazionale per la Bioetica e editor-in-chief del “BioLaw Journal”.
Ha svolto attività di ricerca e di insegnamento negli Stati Uniti, in Canada, Francia, Regno Unito e Spagna. Ha pubblicato oltre 100 lavori in materia di diritto costituzionale italiano e comparato e di biodiritto fra cui “Introduzione al biodiritto” e “Lezioni sui principi fondamentali della Costituzione”.



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il relatore CARLO CASONATO
il relatore
CARLO CASONATO

RASSEGNA
STAMPA

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Alexander Langer

Coordinatore:
Roberto
De Bernardis

tel. 0461 991716
cell. 338 6374793
robertodebernardis
@gpmail.eu

Segretaria:
Emma Di Girolamo
tel. 0461 235753
cell. 339 7601363
emmadigirolamo4
@gmail.com



Sede incontri:
TRENTO
SALA CONFERENZE
della FONDAZIONE
CARITRO
in Via Calepina 1
(dietro al Duomo)

Orario incontri :
ore 15 - 18.30

 

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