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Trento, 11 gennaio 2017
Trento, l'inquinamento è stato dimenticato
da l’Adige di mercoledì 11 gennaio 2017
di Aldo Pompermaier
ex assessore Ambiente e Mobilità del Comune di Trento

Possiamo considerarci soddisfatti delle misure anti inquinamento adottate a Trento già da parecchi anni, oppure siamo solo fortunati, perché malgrado non ci sia ombra di precipitazioni nevose o piovose da mesi, i dati della centralina del Parco Santa Chiara presenta sempre valori al di sotto dei famosi 50 pg/mc per le PM10, ma anche valori inferiori ai limiti previsti per l'ozono ed il biossido di azoto. Io spero ardentemente che sia così, quello che preoccupa è che sempre più spesso su Facebook vengono segnalate fotografie di cappe di smog sopra le nostre vallate. Allora ci chiediamo se deve trattarsi proprio di un fenomeno straordinario, se a un'assenza di vento, pioggia e neve, con i riscaldamenti a tutto vapore e le automobili e i pullman dei mercatini che transitano a tutto spiano, non corrisponde uno sforamento benché minimo dei valori che misurano l'inquinamento sulla città, ma anche su altri centri.

Probabilmente negli anni in cui mi sono occupato da assessore all'ambiente di inquinamento e delle relative misure, sono stato sfortunato. Più di una volta siamo dovuti ricorrere alle targhe alterne, misura che, a detta dei tecnici provinciali, non era sufficiente a ridurre le maledette PM10 in quanto, per l'assenza di precipitazioni, le polveri potevano rimanere nell'aria anche per un mese. L'allerta però, aveva prodotto qualche breccia nelle coscienze dei cittadini e in quei giorni maledetti riscontrammo un aumento di utenti sugli autobus. Posso affermare che allora, ma forse anche oggi, noi facevamo riferimento ai dati delle centraline più vicine al traffico e non a quella situata al Parco Santa Chiara: sta di fatto che a Trento da anni non si verificano sforamenti significativi che possano portare l'amministrazione a comunicare ai suoi cittadini il pericoloso evento. Io suggerirei, vista la persistenza del bel tempo, di coinvolgere i cittadini con qualche iniziativa per ridurre ugualmente la presenza massiccia di automobili nel centro città. Magari coinvolgendo i commercianti e le varie categorie interessate. Perché non pensare a un biglietto gratuito del bus a chi acquista in centro o nell'immediata periferia? O a sconti speciali per rilanciare il Car sharing e tariffe scontate sui taxi? La Provincia deve continuare a investire sulla mobilità sostenibile, anche con le piccole iniziative dei Comuni, in quanto ormai la scienza ha assodato che i cambiamenti climatici sono in gran parte provocati dallo scriteriato modo di usare i mezzi privati. 

Non basta riempire le sale del Muse per vedere il messaggio ecologista di Di Caprio. Serve che ognuno di noi compia un passettino prima che sia troppo tardi, supportati però da amministrazioni che si impegnano in questo ambito, non per facciata, ma con convinzione da uomini e donne preposte per far quadrare il bilancio della politica (vedi rimpastino al Comune di Trento). Sì caro sindaco, non mi aspettavo un «rimaneggiamento» dell'assessorato all'ambiente. È un brutto segno che viene da un capoluogo che può vantare riconoscimenti nazionali nel campo della vivibilità, grazie alla convinzione di sindaci che hanno investito nel passato risorse e uomini prioritariamente indirizzati alla tutela ambientale e alla salute di noi cittadini. Non mi sembra opportuno retrocedere o «mescolare» l'assessorato all'ambiente con altre funzioni pur importanti che siano.

Aldo Pompermaier
Ex assessore Ambiente e Mobilità del Comune di Trento

 

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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