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Arco, 16 giugno 2009
L’assessore all’ambiente di Arco, Angelini, rigetta le accuse
del consigliere provinciale Giovanazzi.
Domani un vertice tecnico

Problemi della «Maza» e polemiche politiche
da l’Adige di martedì 16 giugno 2009

«Vorrei tranquillizzare il consigliere Nerio Giovanazzi. I Verdi conoscono bene non solo i problemi delle discariche, ma anche quelli della gestione dei rifiuti, considerato che, quando hanno avuto sia a livello provinciale, sia a livello comunale questa competenza, l’hanno saputa gestire al meglio. Molto meglio di quando lui è stato assessore ai lavori pubblici nelle due Giunte Andreotti, nella seconda metà degli anni ‘90. Come tutti sanno quando quel ciclo politico si chiuse - nel 1998 - la situazione dei rifiuti era questa: mancanza di un piano rifiuti degno di questo nome, discariche provinciali chiuse o prossime all’esaurimento, poche e generiche informazioni sulla produzione e tipologia dei rifiuti, migliaia di eco-balle accatastate in varie discariche in attesa che qualcuno decidesse cosa fare, la raccolta differenziata al 3%».

Non ci sta Roberta Angelini, assessore comunale all’ambiente di Arco. Non accetta le accuse lanciatele dal consigliere provinciale Nerio Giovanazzi a proposito di quella discarica della Maza dove è scoppiato il caso del percolato: un problema certamente da risolvere.

«Capisco - rincara la dose Angelini - che Giovanazzi non ami i Verdi (essendo egli un noto cacciatore che contribuisce da molti anni a diffondere piombo nell’ambiente oltre che a distruggere la fauna), posso comprendere perfino che l’approssimarsi delle elezioni comunali gli impongano un minimo di visibilità, ma ci vuole anche un po’ di misura nelle critiche, nell’attribuire responsabilità ad altri, nel conoscere i problemi. La situazione delle discariche trentine - è noto da tempo – non è delle migliori. Sono per lo più impianti datati, strapieni di rifiuti indifferenziati, prossime all’esaurimento.

Ma se il Trentino non è come la Sicilia o come altre regioni del Sud, forse vuol dire che le nostre amministrazioni, negli ultimi dieci anni, qualcosa di positivo hanno fatto.

Nel quinquennio provinciale in cui i Verdi hanno avuto, con l’assessore Iva Berasi, la competenza amministrativa sui rifiuti (1999 - 2003), è stato fatto un piano provinciale ed un catasto dei rifiuti, è stata avviata la raccolta differenziata ovunque, realizzati i Crm, coinvolte le amministrazioni locali con ingenti risorse e mezzi. Nei comuni trentini dove la competenza amministrativa sulla raccolta dei rifiuti è stata affidata ai Verdi, questa è stata fatta nel migliore dei modi, con riconoscimenti unanimi e con punte di eccellenza per quanto riguarda i risultati ottenuti. Arco ha un’ottima organizzazione per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, un lavoro impostato praticamente da zero dal mio predecessore Fabrizio Miori e che ora - da meno di due anni - è affidato a me.

C’è tuttavia un minimo di chiarezza da fare, anche su questo, perché a volte non tutti hanno memoria di tutti i passaggi amministrativi e politici. I Verdi non si occupano più a livello provinciale della gestione dei rifiuti dal 2003, anno in cui Dellai ha tolto la competenza a Iva Berasi per assegnarla a Gilmozzi e Grisenti.

Dal 2008, inoltre, i Verdi non fanno più parte della Giunta provinciale. Se nel 2009 la discarica continua a creare problemi - e questo appare assodato -, personalmente posso anche preoccuparmene (e lo faccio), ma il consigliere Giovanazzi si rivolga a chi ha la competenza (ed i mezzi) per risolverli. La gestione della discarica non dipende dal Comune di Arco, ma dal Comprensorio.

La bonifica compete alla Provincia. Come assessore mi sono più volte occupata dei problemi che la discarica crea al nostro territorio (e questa è la mia competenza), e nei prossimi giorni (domani con l’ing. Nardelli, responsabile del servizio opere igienico sanitarie della Provincia ndr) ci sarà un nuovo incontro con gli interlocutori responsabili della gestione e del risanamento per verificare cosa si sta facendo e come ovviare a problemi noti da tempo ma che dipendono anche da fattori imprevedibili (come l’entità delle precipitazioni, ecc.).

Di tutto ciò che viene fatto – scrive ancora Roberta Angelini – sono pronta, in qualsiasi momento, ad informare anche il consigliere provinciale Giovanazzi, com’è suo diritto e mio dovere. Auspicherei soltanto che da un amministratore di lungo corso qual è lui vi fosse almeno la correttezza di indirizzare le polemiche verso chi dovrebbe esserne il destinatario naturale.
Sollevare polveroni non risolve i problemi, tanto più quando i ruoli ricoperti in un non lontano passato - poco più di dieci anni fa – dovrebbero indurre lo stesso Giovanazzi ad un maggior senso di autocritica.

Qualche responsabilità, forse, per la situazione attuale ce l’ha anche lui, essendo stato assessore provinciale ai lavori pubblici».

 

      
   

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