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Pergine Valsugana, novembre 2018
Le elezioni provinciali del 21 ottobre 2018
di Chiara Torresan, portavoce dei Verdi di Pergine
pubblicato sul Bollettino del Comune di Pergine

Il 21 ottobre 2018 si sono svolte le elezioni per il rinnovo del Consiglio della Provincia Autonoma di Trento dopo cinque anni di governo del centro-sinistra capeggiato da Ugo Rossi. L’esito è noto: il nuovo presidente della provincia è il leghista Maurizio Fugatti eletto con il 46.74% dei voti, raccolti in una coalizione di nove liste.

Relativamente al centro-sinistra, confrontando i risultati elettorali del 2013 con quelli del 2018, si vede che nel centro-sinistra il Partito Autonomista Trentino Tirolese (PATT) ha perso 9.580 voti, l’Unione per il Trentino ne ha persi 21.503, mentre il Partito Democratico (PD) assieme a Futura2018, stessa matrice, hanno guadagnato 788 voti. Le due liste della candidata presidente Valer hanno perso 1.367 voti rispetto alla somma di Sinistra Ecologia e Libertà (SEL) e Rifondazione Comunista del 2013.

Sull’altro fronte, le nove liste del centro-destra del 2013 confrontate con le nove liste del neo presidente Fugatti portano a casa 49.588 voti in più.

L’elezione di Lucia Coppola riporta i Verdi nel Consiglio Provinciale: si tratta di un risultato ottenuto con un gioco di squadra che ha ulteriormente dimostrato che in politica uniti si vince (si veda diversamente l’esito di PATT e Liberi e uguali). Ora ai Verdi aspettano cinque anni di opposizione, che non saranno facili in questo panorama nazionale ed internazionale di oscurantismo. Non sarà facile perché si troveranno a fare opposizione contro una Lega, il cui segretario Salvini esulta perché in Brasile vince Bolsonaro, candidato di estrema destra che vuole radere al suolo la foresta amazzonica, dichiarare guerra agli Indios, che sostiene che l’ONU sia un covo di comunisti, che è contro le comunità LGTB, che è favorevole alla tortura.

L’unico antidoto contro la destra imperante, xenofoba e fascista è la cultura: si dovrà lavorare per una politica contro il populismo dell’odio e della paura. Si dovrà lavorare perché anche in Trentino non succedano episodi come quello avvenuto nel comune di Verona che ha approvato una mozione contro l’aborto (diritto sancito dalla legge 194 del 1978 per la tutela sociale della maternità e sull'interruzione volontaria della gravidanza), o come quello del comune di Lodi in cui figli di immigrati non hanno potuto accedere alla mensa ed al trasporto pubblico a causa di una stretta leghista contro gli immigrati a cui venivano chiesti documenti impossibili da reperire nel loro paese natale in breve tempo. Si dovrà lavorare perché il nostro territorio, stretto tra Veneto e Lombardia a governo leghista, non sia oggetto di scelte scellerate che portano a depauperazione delle risorse.

Ma l’elezione di Lucia Coppola, assieme agli esiti delle elezioni di ottobre in Baviera e Assia (Germania) con i Verdi rispettivamente al 18.5% e al 20%, ci danno fiducia sul futuro dei Verdi. I Verdi, in Germania, come nel nostro paese, hanno valori, quelli di un movimento di sinistra liberale, ecologista che sulle questioni di fondo non trova posizioni per conciliare diverse basi elettorali: o si è pro o si è contro l’Europa (bandiera che invece ad esempio il Movimento 5 Stelle ha saputo girare a seconda delle occasioni), o si scelgono azioni per ridurre i cambiamenti climatici oppure no, o si difendono i diritti umani oppure no.

 

      
   

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