verdi del trentino
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Rovereto, 17 novembre 2013
DIBATTITO / IL FLOP ALLE URNE
NOI VERDI, LE CASSANDRE E I TRENTINI
di Cristiano Vecli
dal Trentino di domenica 17 novembre 2013

Dato di fatto: prima ti snobbano alle urne, poi ti telefonano per insultarti perché "tagliano gli alberi".

Dopo che noi Verdi siamo stati pressoché ignorati dagli elettori non faccio che leggere titoloni su antiche piante sane abbattute per quisquilie, disastri ambientali senza colpevoli, gente malata per l'inquinamento, autostrade, dighe, gallerie.
Ci si chiede come mai in Alto-Adige i Grünen vanno forte.

Io penso che i trentini, a differenza dei südtiroler, siano poco esigenti e si accontentano sempre, accampando varie motivazioni alla loro ostentata soddisfazione. C'è puzza di immondizie? Beh, sempre meglio che a Napoli!

I trentini si abituano talmente in fretta a tutto che presto li vedremo mangiare cacche di cane. Loro ti diranno che sono cannoli al cacao.

Mi presento, sono Cassandra, figlia di Priamo. No, non porto sfortuna, vedo semplicemente lontano. Quest'anno i giornali scrivono che le acque del globo si alzeranno di altri tre millimetri e fischia, record assoluto da sempre. E' la ciliegina sulla torta del decennio più caldo da che c'è memoria. Chi se ne frega!?!

Dato di fatto: circa il 92% dei 7 miliardi di anime che abitano il nostro pianeta vive in prossimità delle coste marine. Migrano già oggi, fuggendo da terre inquinate e da genti ostili che migrano a loro volta per scappare dal ricordo di quello che hanno fatto. Nel futuro saranno molti di più a doversi spostare verso l'entroterra, cioè da noi. A queste persone, noi che "ripudiamo la guerra", vendiamo migliaia di tonnellate di armi e munizioni ogni anno. Ma noi trentini siamo solidali! Abbiamo già pronte centinaia e centinaia di appartamenti sfitti per queste persone che arrivano a frotte e arriveranno a miriadi di miriadi.

A Rovereto dal 2000 al 2013 abbiamo un + 321% di nuovi arrivi (solo dall'estero). Forse è per quel motivo che disboscano, tagliano, segano. Servirà molto spazio per accoglierli tutti, perché nelle foreste c'è troppa ombra, nei laghi è umido e sulle rocce è scomodo.

Dato di fatto: circa il 50% del nostro territorio provinciale è costituito da boschi, laghi, rocce. Ma allora che fare?

Ci piacciono sempre di più le demagogie, a Trento arrivano le tartarughe, gli Schützen vincono le elezioni, celebriamo giornate a memoria di ogni sorta di orrori, salvo poi perpetrarli nuovamente, con grande lucidità.

Ad ogni avvenimento nefasto c'è più enfasi, più spettacolarizzazione del brutto e barili pieni di scuse irricevibili per cretini assetati di scemenze. I buoni vengono picchiati, i cattivi premiati. Ma voi fermi! Non preoccupatevi, fino ad oggi non se n'è accorto nessuno.

Fatevi i fatti vostri, state zitti, non chiamate i giornali, non cominciate petizioni, non sfogatevi con il povero centralinista del comune. Non ce n'è bisogno, ora è tutto "green", anche il petrolio.

Ah, e per favore non scrivete ai Verdi, ormai sono spariti dalla provincia, estinti perché cacciati costantemente da tutti per via dei loro inarrivabili e preziosissimi "no".

 

      
   

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