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Trento, 20 febbraio 2013
CASANOVA: PUNTIAMO SULLA LOTTA AL PRECARIATO E LA DIFESA DELLE PENSIONI
«Diversi da Grillo. Il Movimento 5 stelle vuole gettare tutto senza sapere cosa costruire dalle macerie».
«Il Pd non ha nemmeno risposto alle nostre proposte. Tregua possibile su obiettivi concreti»

intervista a Luigi Casanova, del Corriere del Trentino di mercoledì 20 febbraio 2013

Luigi Casanova, candidato al senato per il Collegio di Pergine

Pacifista e ambientalista da sempre. Luigi Casanova, candidato nel collegio della Valsugana per «Rivoluzione civile», è un volto noto. La sua attività politica (e sociale) è vasta: Italia Nostra, Mountain Wilderness, Cipra Italia, Sos Dolomites, il Movimento nonviolento e una militanza pregressa nei Verdi. Oggi, nella lista del magistrato Antonio lngroia, il suo impegno è rivolto «all’equità sociale»: «La nostra via — spiega — è diversa dal montismo, dall’opportunismo di Bersani, dal qualunquismo di Berlusconi e dal razzismo della Lega». Questo è piuttosto un progetto che non teme di schierarsi a sinistra perché, spiega, «essere di sinistra è un valore». Di più: sarebbe «una farsa» il tentativo di abbattere il bipolarismo. I candidati schierati nel medesimo collegio avrebbero, per Casanova. un orientamento ben diverso: «Sergio Divina, Giorgio Tonini, Stefano Valle e Bruno Donati — dice — sono tutti di destra».

Casanova, quali sono le sensazioni a ridosso del voto?
«Le sensazioni sono positive, incontriamo la gente che ha voglia di ascoltare il nostro programma, le nostre idee. Purtroppo questo panorama politico ci porta a buttare all’aria tutto. Il movimento Cinque stelle vuole gettare ogni cosa senza sapere cosa costruire dalle macerie. Noi, invece, siamo un progetto alternativo, che si affaccia alle fasce povere, sostiene il movimento femminile e crede nel reinvestimento sociale».

Cita Beppe Grillo, cosa non condivide?
«La differenza è sostanziale noi abbiamo investito nella società civile, nell’associazionismo civile, sociale, antimafia. Siamo la sintesi di una società che era in movimento ed è sempre stata positiva e propositiva, Cinque stelle raccoglie invece la rabbia. Hanno ragione a essere sfiduciati, ma chi si assume la responsabilità di governo deve avere un progetto. Questa è la nostra via, che è diversa ddl montismo, dall’opportunismo di Bersani, dal razzismo della lega e dal qualunquismo di Berlusconi».

Le frizioni col Pd non mancano: Bersani in chiuso la porta a Idv e Verdi. Un’alleanza di governo con la galassia dei Democratici resta comunque l’orizzonte, ma a quali condizioni?
«Bersani non ha nemmeno risposto alle nostre proposte, è questione di civiltà: tra organizzazioni politiche e sociali si presuppone ci sia una risposta. Invece no, anche Michele Nicoletti non ha avuto l’onestà di esprimersi».

Ma una tregua è possibile?
«SI, certo: se Bersani accetta di non allearsi con Monti noi siamo disposti ad appoggiare un governo di centrosinistra, a patto che si ragioni su obiettivi concreti. Per esempio cancellare la riforma Fornero sulle pensioni, diminuire il modello di precariato, investire sulla qualità dell’ambiente e abbandonare le spese militari».

«Né di destra, né di sinistra» si dice. Molte liste, malgrado schierino veterani della politica, puntano al superamento del bipolarismo. «Rivoluzione civile» sottolinea invece la propria appartenenza.
«Quello che accade oggi è una farsa. Pensiamo alla VaIsugana: Sergio Divina, Giorgio Tonini, Stefano Valle e Bruno Donati sono chiaramente di destra. Investono nel liberalismo e contro il mondo del lavoro: noi siamo gli unici che con chiarezza dicono di essere di sinistra, perché essere di sinistra è un valore, difendere i beni comuni del territorio e costruire una prospettiva sul welfare è attuale».

 

      

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