archivio generale articoli, lettere, comunicati e interviste dalla stampa | ||||||||||||||||||||||||||
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Il Congresso di Fiuggi, dopo un confronto aspro ma pienamente trasparente e comprensibile a tutti, anche dall’esterno (tramite il sito dei Verdi e il servizio prezioso di Radio radicale), si è concluso con la vittoria delle mozioni che prevedono il rifiuto della prospettiva di Sinistra e libertà e rilanciano con forza la necessità di un soggetto ecologista con una forte identità culturale e autonomia politica, finalizzato alla costruzione della Costituente ecologista da parte dei Verdi insieme a tutti gli altri ecologisti interessati. Sulla base di questi chiarissimi obiettivi è stato eletto nuovo presidente dei Verdi italiani Angelo Bonelli, che queste posizioni ha con forza e coerenza sostenuto sia nell’intervento di presentazione della propria candidatura, sia, con grande fiducia ed entusiasmo, nell’intervento conclusivo del Congresso, dopo la sua elezione. Bene ha fatto il nuovo presidente dei Verdi non solo a non operare ritorsioni (ha subito confermato la candidatura europea di Monica Frassoni, che pure aveva illustrato la mozione perdente Francescato-De Petris in contrapposizione a quella Bettin-Boato), ma anche ad invitare tutti i Verdi a prendere atto delle decisioni congressuali e a lavorare unitariamente nella direzione della Costituente ecologista. Putroppo la risposta immediata dei rappresentanti della mozione sconfitta è stata una conferenza stampa contemporanea per rilanciare, come se il Congresso non si fosse celebrato e concluso, il loro impegno in Sinistra e libertà e per annunciare addirittura la fondazione di una nuova associazione, da loro formata, per perseguire l’obiettivo sconfitto al Congresso. Ora ci si lamenta che, anziché con provvedimenti disciplinari (di cui la maggioranza uscita era stata prodiga, con iscrizioni rifiutate, assemblee annullate, commissariamenti pretestuosi e così via), il presidente Bonelli insieme al nuovo Esecutivo abbia invitato tutti gli interessati ad essere coerenti con le decisioni congressuali. E’ il minimo che si possa richiedere a chi aveva dato vita al nuovo soggetto politico di Sinistra e libertà al di fuori di qualunque norma statutaria e di qualunque mandato congressuale, entrando addirittura a far parte del suo organismo dirigente. La Costituente ecologista che – insieme agli Stati generali dell’ecologia politica in Italia e, successivamente, anche all’ECO-EXPO – siamo impegnati a costruire comporta la ricerca e il coinvolgimento in questa coraggiosa impresa di tutti gli ecologisti italiani che siano disponibili ad impegnarsi unitariamente in questa direzione, auspicata sia dall’Appello agli ecologisti di fine luglio, sia dall’Appello all’Italia e agli ecologisti di Mario Tozzi e di altri autorevoli ambientalisti, sia dal Documento delle Cinque Terre, che unisce altri protagonisti dell’ambientalismo e dell’ecologismo politico. Mentre la maggioranza uscente proclamava ai quattro venti di aver già vinto il Congresso (provocando qualche infortunio giornalistico), noi abbiamo avuto il coraggio di osare e di cambiare. Ma siamo solo ad un nuovo inizio. Con altrettanto coraggio continueremo sulla strada intrapresa, dopo aver scongiurato il suicidio programmato dei Verdi dentro a Sinistra e libertà. I diretti interessati ne hanno già preso atto. Ne prendano atto, serenamente e senza troppa ulteriore aggressività, coloro che sono usciti sconfitti dal Congresso. Marco Boato e Gianfranco Bettin |
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