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Carta degli intenti
Per una conversione ecologica e sociale dell'economia e della politica,
verso un futuro desiderabile

• Le donne e gli uomini che hanno sottoscritto gli appelli "Io cambio" e "Abbiamo un Sogno" – insieme a molti altri che ne hanno successivamente condiviso l'ispirazione e le finalità - di fronte ad una delle crisi più profonde del nostro tempo, hanno avvertito l'urgenza di incontrarsi per rispondere, con grande senso di responsabilità, alle sfide che una società profondamente lacerata e malgovernata pone a quanti cercano una via nuova per rimuovere le barriere che si oppongono al diritto di cittadinanza, di partecipazione e di piena realizzazione di ogni donna ed ogni uomo.

• La profonda crisi economica e sociale, che è anche ecologica, ci impone di lavorare per far uscire dalla frammentazione quella moltitudine di associazioni, movimenti, realtà politiche che si impegnano ogni giorno per la giustizia sociale, la legalità, la dignità del lavoro, la tutela dei beni comuni, dell'ambiente e degli animali, per costruire tutti insieme un punto di riferimento credibile e affrontare concretamente i problemi del paese.

• Siamo coscienti di essere giunti alla fine del paradigma dello sviluppo e della crescita infinita. Il Pianeta non è più terra di conquista e le nuove frontiere stanno dentro di noi. "Non possiamo moltiplicare per 5-6 miliardi l'impatto ambientale medio dell'uomo bianco ed industrializzato, se non vogliamo il collasso della biosfera, ma non possiamo neanche pensare che 1/5 dell'umanità possa continuare a vivere a spese degli altri 4/5, oltre che della natura e dei posteri" (Alexander Langer). In un pianeta limitato con risorse limitate è possibile vivere pacificamente solo se riusciremo a dimostrare una capacità di equilibrio ed equa distribuzione delle risorse.

• Il cambiamento di questi paradigmi di fondo è già in atto nella società, ma la politica attuale italiana si sta dimostrando del tutto inadeguata a coglierne la portata e le potenzialità, penalizzando fortemente anche sul piano economico ed occupazionale il nostro paese. E' necessaria un'autentica svolta, una conversione ecologica e sociale dei comportamenti individuali, dell'economia e della politica ed una nuova capacità di accoglienza e di convivenza tra culture diverse.

• Ciò significa, sia per ragioni di salute del pianeta, sia per ragioni di giustizia, l'abbandono di pratiche predatorie del territorio, dei beni comuni, della materia vivente, del patrimonio genetico del pianeta e la rinuncia a un eccessivo accumulo (tanto di ricchezza materiale quanto di potere). Occorre promuovere la costruzione di buone pratiche di produzione, di consumo e di amministrazione capaci di ricollegare l'economia alla realtà, apportando autentico benessere.

• I sottoscrittori della presente Carta riconoscono che la democrazia diretta (proposte di legge di iniziativa popolare e referendum sia abrogativi che confermativi) è parte dei diritti fondamentali di partecipazione politica e in tal senso si impegnano a sostenere l'introduzione nel sistema politico-istituzionale, a tutti i livelli, di forme di partecipazione diretta per affermare il diritto sovrano del popolo di intervenire ogni qualvolta lo ritenga necessario.

• A livello europeo e mondiale tali nuove sensibilità vengono interpretate dai partiti verdi ed ecologisti. In Italia vogliamo lavorare in nome dell'unità insieme alle esperienze dei movimenti civici, dell'associazionismo ecologista, dell'esperienza verde e di tutti quegli amministratori locali che hanno lavorato e lavorano in nome dell'interesse pubblico oltre che alle migliaia di comitati e associazioni che si battono per il diritto alla salute, al lavoro, all'istruzione, per la tutela del paesaggio e dell'ambiente, in difesa dei diritti degli animali, contro la presenza soffocante delle mafie e della criminalità organizzata. Vogliamo in particolare cooperare con i movimenti referendari contro la privatizzazione dell'acqua e contro il nucleare per difendere l'esito dei referendum, che hanno rappresentato e rappresentano una straordinaria e storica esperienza di democrazia.

• Ci impegnamo ad avviare un processo partecipato, nonviolento nei contenuti e nei metodi di lavoro, per arrivare alla costituzione di un soggetto politico nuovo, con ambizioni di governo, con un programma dettagliato elaborato collettivamente, capace di dare risposte adeguate alle domande che emergono nel paese.

• "Se non si arriverà a dare un solido fondamento alla necessaria conversione ecologica, nessun singolo provvedimento sarà abbastanza forte da opporsi all'apparente convenienza che l'economia della crescita e dei consumi di massa sembra offrire." (Alexander Langer).

Per queste ragioni noi firmatari degli appelli "Io Cambio" e "Abbiamo un Sogno" vi chiediamo di aderire, partecipare attivamente e sostenere il percorso della costituente che avrà come primi appuntamenti - già a partire da settembre - i seminari tematici per l'elaborazione partecipata dei contenuti programmatici; seguiranno, il 29 e 30 ottobre, le primarie del simbolo come strumento di democrazia diretta attraverso il quale verranno individuati il simbolo e il nome del nuovo soggetto politico.

Tutto questo in vista del 26 e 27 novembre 2011, date in cui contiamo di tenere, nel pieno rispetto dei tempi necessari per un processo autenticamente partecipato, la nostra assemblea costituente.

 

      

Costituente
ecologista


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