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    Iva Berasi - articoli, lettere e interviste dalla stampa
          
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Trento, 23 maggio 2002
L’INCENERITORE È STATO INDICATO DALLA MARGHERITA
Intervista a Iva Berasi, Assessore provinciale all’Ambiente
da l’Adige di domenica 23 maggio 2002

L’assessore provinciale all’ambiente Iva Berasi non ha alcuna intenzione di rimanere al palo sul problema “caldo” del momento e cioè i rifiuti. Quindi, l’esponente ambientalista gioca a carte scoperte. Puntualizza. Spiega. Si difende e attacca. «Vorrei precisare – inizia l’assessore – che la mia assenza alla riunione del Consiglio circoscrizionale Centro Storico-Piedicastello non era tattica. In quel preciso momento mi trovavo in alta Valsugana a parlare del piano rifiuti con i sindaci. Malgrado non possa essere presente a tutti i dibattiti, non avendo il dono dell’ubiquità, leggo diligentemente e prendo nota di tutto quanto sta emergendo in questi giorni sul tema “rifiuti”, proprio perché penso che alla fine la Giunta provinciale dovrà tirare le somme tenendo conto di quanto è emerso dal dibattito e confronto pubblico».

Iva Berasi vuole poi sgomberare il campo da una chiusura da parte della Provincia sul tema rifiuti: «La Giunta ha fatto una proposta di piano “non blindata”. Proposta che tiene conto delle direttive politiche e programmatiche della coalizione di centro-sinistra». Ghiotta l’occasione per stigmatizzare il ruolo recitato dalla Margherita nella scelta dell’opzione inceneritore: «Fu proprio la Civica-Margherita (compresa quella cittadina) ad indicare la scelta di un simile impianto e la sua localizzazione ad Ischia Podetti. I Verdi e le altre forze della sinistra non hanno proposta tale opzione».

Ma l’hanno comunque accettata, perché? «E’ stata accettata come soluzione ineludibile per la parte residuale di rifiuto (ciò che rimane dopo la raccolta differenziata spinta al massimo livello possibile). Ciò che importa è non bruciare o collocare a discarica materiale che può essere riutilizzato. Com’è altrettanto importante una consapevolezza maggiore da parte dei cittadini sulle opportunità che già oggi esistono per ridurre la massa imponente di rifiuti che quotidianamente si producono».

Comunque sia, l’assessore giudica positive le aperture di questi giorni: «Rilevo che le certezze di ieri della Margherita (ribadisco anche quella di Trento) oggi sono meno granitiche. Ben venga un ripensamento e la disponibilità a rivedere la propria opzione di base (mega inceneritore). Io non sono e non sono mai stata una sostenitrice dell’incenerimento, anche se la tecnologia di oggi è sicura, non come quella di venti anni fa quando abbiamo impedito la realizzazione di un inceneritore a Trento. Ciò che tutti devono comprendere è che i tempi per fare le scelte operative sono piuttosto stretti. Le discariche stanno scoppiando». Un accenno anche alla protesta di Alleanza Nazionale: «Serve a poco – afferma Berasi – presidiare le discariche e poi protrarre all’infinito i tempi delle scelte. Oggi scontiamo le mancate scelte di ieri e noi vogliamo porre fine a questa deleteria politica del rinvio delle decisioni».

Non poteva, infine, mancare un accenno a come trattare, e con quali impianti, la fase dello smaltimento dei rifiuti: «La scelta del metodo di trattamento e ridimensionamento delle strutture che dovranno essere realizzate (vagliatori, bioessiccatori, inceneritore, logistica di trasporto, ecc.) sarà prevalentemente di tipo tecnico, con il controllo finale della Valutazione di impatto ambientale. Ma si farà sulla base degli obiettivi politici stabiliti dal piano provinciale e attorno ai quali peraltro stiamo verificando un ampio consenso». Piano che l’assessore riassume così: «Riduzione del rifiuto prodotto (sia attraverso l’informazione e la sensibilizzazione dei cittadini sia con appropriate politiche tariffarie); riciclaggio di tutto ciò che può essere riciclato (vetro, carta, metalli, imballaggi, ecc.) e compostaggio della frazione umida, fissando obiettivi e tempi di realizzazione vincolanti per tutti i gestori della raccolta, ma rispettando l’autonomia organizzativa delle comunità locali; trattamento dei rifiuti “a ciclo completo” in Provincia (escludendo sia l’esportazione dei nostri rifiuti, o dei loro sottoprodotti come il Cdr, che l’importazione di rifiuti altrui); massima sicurezza per quanto riguarda le emissioni di eventuali strutture di termovalorizzazione; efficienza della gestione poiché la legge nazionale prevede, entro qualche anno, che il costo del trattamento dei rifiuti sia coperto dall’utente. Mi pare di poter registrare, attorno a questi obiettivi, un consenso ampio, consenso che si forma e si consolida proprio attraverso il dibattito ed il confronto con tutti. Ora è il tempo di passare ai fatti».

 

 

  Iva Berasi

IVA BERASI

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