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Trento, 15 febbraio 2009
«SÌ a un luogo di culto»
I quattro candidati sono concordi sulla necessità di un dialogo costruttivo
da l’Adige di domenica 15 febbraio 2009

I quattro concorrenti delle primarie del centro sinistra autonomista sono tutti d’accordo, anche se con sfumature diverse.

«Massima libertà religiosa. Se i musulmani chiedono la moschea, va fatta». Naturalmente ognuno ci mette del suo. Il liberale Paolo Chiariello parla della Lega come di chi sta facendo «carne di porco dei principi della nostra costituzione».
«E’ chiaro che anche a Trento deve esserci spazio per consentire ai musulmani di pregare. Io, da ateo, dico che ognuno deve pagarsi i propri spazi di culto. Purtroppo sulla questione moschea si sono fatti troppi sotterfugi amministrativi. Io credo invece che l’amministrazione comunale dovrebbe farsi carico di queste esigenze».

Nessuna chiusura da parte del verde Aldo Pompermaier che ricorda come, nel suo programma elettorale, la libertà religiosa sia uno dei punti messi in evidenza. «Ci vorrebbe mio nonno Fortunato a parlare - dice - che nel 1902 emigrò in America e la prima cosa che fece insieme ad un gruppo di connazionali fu quella di erigere una baracca con in cima una croce. Noi che siamo figli di una generazione di emigranti non possiamo non comprendere le esigenze di queste persone lontane dalla loro terra, dalle loro famiglie. Se non diamo loro nemmeno la possibilità di pregare, di ritrovarsi...».

Più che possibilista anche l’ex capo della protezione civile Claudio Bortolotti. «Se i musulmani hanno bisogno di un luogo di preghiera non credo ci siano problemi. Certo bisogna vedere come e dove». Bortolotti sottolinea come la richiesta di un luogo di culto sia legittima ma che vi siano questioni urbanistiche e di opportunità che devono comunque essere considerate. «In ogni caso pregare non ha mai fatto male a nessuno e quindi nessuna società civile si può sottrarre dal dialogo per trovare una giusta localizzazione».

Il sindaco Alessandro Andreatta ieri è stato irreperibile per tutto il giorno. Nel suo programma, però, leggiamo: «I temi della mondialità, della pace, del dialogo interculturale e interreligioso hanno acquisito nella nostra città una connotazione imprescindibile. Riteniamo necessario proseguire lungo la direzione intrapresa».

 

       Aldo Pompermaier, presidente dei Verdi del Trentino

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